giovedì 1 ottobre 2009

La scuola della Grande Truffa

La scuola è una fabbrica di echi gestita dallo stato.
Norman Douglas


Abbiamo appena messo piede qui dentro e le palesi differenze non tardano a svegliarci.
Cominciamo col dire che noi non siamo proprio abituati a queste principesse in borghese.
Sono abituato a quelle svestite in tv, non a queste appena uscite dal suddetto apparecchio per studiare in incognito.


Nemmeno a essere così palesemente ignorati al gabbiotto delle informazioni ci siamo abituati.

Un acquario senza acqua, con tre delle principesse a mollo come pesci d'esposizione. Il gabbiotto non le sfama, ma le impegna, giocano con un paio di utensili, telefono e pc i più gettonati.

Il mio amico insiste nell'attesa di improbabile attenzione oltre il vetro, non riusciamo a trovare l'aula. Mentre io mi guardo in giro.


Ho la sensazione di isolato accentramento da videoripresa in un film.
Girata vorticosa dell'obiettivo verso le ampie arcate. Cicaleccio di ragazzi...no no, ragazze direi, soprattutto ragazze! Eh si, siamo a statistica, mi ripeto, è ormai tardi per scoprire fino in fondo quanto ho sbagliato parametri nella scelta del percorso di studi.



Primo giorno del nuovo corso. Materia esterna in una facoltà esterna.
Una buona facoltà esterna, secondo i miei criteri più recenti.
Ma le sorprese non finiscono qui; trovata l'aula, entrando si vedono solo facce da matricola. Questi ragazzi sono freschi freschi di liceo. Miodio.

Arriva la "prsssorè" ('professoressa' finemente tagliato e cesellato dal gergo studentesco).
Ci manca solo la collettiva alzata in piedi, l'aola e la standing ovation e il viaggio nel passato si sarebbe potuto dire terminato.

La prssssssorè è anzianotta. Ha il microfono, ma lo appoggia sulla cattedra e poi parla. Geniale.
Non si sente nulla, fa avvicinare e sedere tutti ai primi banchi. Mi perdo nella folla di sbarbatelli. I posti non sono a gradinata.
Eccomi qui, come più di dieci anni fa. Apra il registro prsssssorè.


Lo sapevo che interrogava me! Ma guardi quanti sono, proprio me?? Ho ancora una giustificazione per questo mese no?
Vabbè mi metta 2, faccia quello che le pare, mandi a chiamare i miei.

L'ansia mi sale. La lezione è terribile come negli anni delle scuole superiori, concetti stupidi, cenni storici, interpretazioni personali e discutibili della prrssssorè sulla inevitabile politica legata a quegli avvenimenti; frasi in semplice italiano che vengono fraintese dalla mediocre scolaresca. La prssssorè severa ci chiede l'analisi grammaticale di quello che diciamo. Miodio due.


E a un certo punto mi punge qualcosa. Mi sveglio dalla sensazione di deja-vu, respingo con forza  la sensazione di oppressione che mi dava la scuola in quegli anni, per concentrarmi sulla puntura. Qualcosa mi ha infilato il pungiglione velenoso nei pensieri, un fastidioso, irritante sospetto. Gratto le idee, mi gratto anche un pò la testa.

Ma il nostro sistema scolastico è stato ottimizzato per rendere imbecille la popolazione?

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